lunedì 9 novembre 2015

Intanto, nel mondo - Rassegna Stampa 34



Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog sexy come l’alitosi.



Nuova puntata della Rassegna Stampa, questa settimana: proposta di matrimonio inquietante (ma ecosostenibile); arte contemporanea: quando una vagina incontra un tetto; l’Internetturbino vi spiega come divertirvi allo stadio; un uso ricreativo della pensione di anzianità; trova il proprio sosia in aereo… e poi ne spunta un terzo (bonus: dibattito sulla lingua italiana!)



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La proposta di matrimonio più inquietante della storia (potete leggere la notizia qui)

Iniziamo dalla fine, così per creare quel leggero senso di inquietudine che, di lunedì, va sempre bene.

Intervistata dai giornalisti sull’anello ricevuto come proposta di matrimonio, Carlee Leifkes (il cui cognome mi ricorda una marca di corn flakes ricchi di fibra), ha commentato entusiasta: “È fatto con una parte di lui”.

Ecco sfatato il mito secondo cui le donne sarebbero pronte a tutto pur di aggiudicarsi un anello di valore.



Appunto



Vi vedo un po’ confusi.

Facciamo il punto della situazione.

Carlee ha ricevuto da Lucas Unger (fidanzato e futuro marito), un anello… un po’ particolare. Mettete da parte il ribrezzo e provate ad indovinare quale parte del ragazzo sia finita nell’anello!


No, non è il pene… brutti maniaci! Riprovate.

Fatto? A cosa avete pensato?

Probabilmente non avete indovinato, perché l’anello è realizzato con…

… rullo di tamburi



Il dente del giudizio di Lucas piazzato su una montatura!




Ma che schifo!


Immagino la rosicata del topolino dei denti per questo spreco di risorse!

Ma no! Tutto quel ben di Dio sprecato!


Però c’è un vantaggio: invece del classico anello d’oro e brillanti che va lucidato e curato con attenzione, in questo caso basta un po’ di dentifricio ed il gioco è fatto!

Per l’anniversario cosa le regalerà Lucas? Un dolcevita fatto con la lanugine dell’ombelico? Un collier di unghie? Un paio di orecchini in caccole?

Memorabili, come sempre, i commenti alla notizia:

Claudio Colonna: Apprezzatissimo dalla fidanzata??? Io ho in mente un altro bel regalino... da urlo: un bel bracciale fatto coi i peli del pube.

Giorgio: Il mondo è bello perché è vario.

Sandrino: Più che vario a me sembra avariato!!!!!

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Impara l’arte e mettila da parte (potete leggere la notizia qui) 
E dopo l’uso improprio di denti del giudizio, passiamo all’uso improprio di vagine e di tetti! È giunto, finalmente, il momento di parlare di arte!



Evvai!


Di arte contemporanea, per l’esattezza!

 Ma no!



Spostiamoci a Londra, per l’esattezza a Whitechapel, ameno quartiere noto per essere stato teatro degli efferati omicidi di Jack lo Squartatore.

Che dire, cominciamo alla grandissima!

Per quattro ore, l’artista Poppy Jackson ha deciso di sedersi a cavalcioni su un tetto (di quelli a doppio spiovente!), completamente nuda.

Da notare l’espressione tronfia da “Avere un tetto tra le gambe e non sentirlo!”



Contrariamente a quello che qualcuno potrebbe pensare, Poppy non stava protestando perché insoddisfatta della propria vita sessuale e neanche stava testando la tenuta del tetto… stava realizzando un’installazione artistica vivente intitolata “Site”.

Una testimone (guarda caso una donna), Raquel Rodriguez (o Rodrigues), ha espresso il suo disappunto: “Se io camminassi nuda per strada mi arresterebbero… Ho visto persone che davano una sbirciatina e poi tornavano al lavoro”.

Che c’è Raquel, stai a rosicare?

Da notare, poi, la frecciatina ai “guardoni” che sbirciavano… e certo! Ti trovi una donna nuda che cavalca un tetto mentre passeggi e quello strano sei tu che sbirci!

Non potevano mancare i commenti esilaranti alla notizia, ecco il migliore:

Miosolo: Ho capito cosa vorrei fare da grande! LO SPAZZACAMINO



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Come divertirsi (davvero) allo stadio (potete leggere la notizia qui)

È arrivato il momento dell’Internetturbino per il sociale.

Un attimo di serietà, per favore.

Da anni, si registra un preoccupante calo del numero dei tifosi che si reca allo stadio per sostenere la propria squadra del cuore.

Le motivazioni sono le più disparate: elevato costo di biglietti e spese per le trasferte, concorrenza delle pay tv, paura di trovarsi coinvolti in risse e tafferugli tra tifosi e polizia, tra tifosi e tifosi e tra venditori di panini per la supremazia territoriale…

È l’ora di dire basta e di rendere di nuovo gli stadi di tutto il mondo un luogo di aggregazione tra i popoli!

Vediamo un po’… serve qualcosa che vada bene a tutti, un simbolo, un ideale che riunisca le umane genti sotto un’unica, grande bandiera… ma certo:



Il sesso orale!



Ebbene sì! Non sto vaneggiando: si tratta di una moda che ha un certo seguito negli USA. Queste fotografie, ad esempio, sono state scattate alla FedEx Arena di Washington durante una partita di football.




Naturalmente, potrebbe trattarsi di un equivoco: le donne sedute a terra tra le gambe dei tifosi potrebbero essere impegnate nel ricucire uno strappo ai pantaloni causato da un’esultanza eccessiva…

Chissà se l’iniziativa funzionerebbe anche in Italia?

Che dite?

Potrebbe funzionare, ad esempio, per calmare le teste di c***o che vanno allo stadio solo per far casini?

Vediamo una simulazione di fellatio ad un tifoso o ad uno sportivo esagitato:

Potrebbe funzionare…



I commenti alla notizia sono un po’ lo specchio della nostra società:


Carmela: É uno schifo, ma ancora più schifosi chi li mette su Facebook.
Roberto: Durante la visione di una partita non è il momento di fare sesso orale.
Sandrone: (Il sesso orale) va sempre bene.



Naturalmente, prima di inserire la notizia nella Rassegna Stampa, ho fatto una breve ricerca per confermarne l’attendibilità usando le parole chiave “Sesso orale partita”… e, non so come e non so perché, mi sono ritrovato in una vecchia conversazione sul forum del sito Sanihelp (sito dedicato alla salute, al benessere ed alla cura del corpo!).

Yahoo Answers trema: da oggi c’è un rivale in città!

Utente 1: L’altra sera dopo una ventina di minuti di Brasile – Croazia… mi sono annoiata (…) così ero sul divano vicino al mio lui... mentre guardava la partita mi son occupata d’altro… gli è piaciuto parecchio... ma come si fa a guardare la partita mentre si riceve sesso orale… 2 piccioni con una "fava" hihihi.

Utente 2: Mi hai ricordato un amico tifoso che preferiva la "pecorina" perché gli permetteva di appoggiare birra e telecomando sulla schiena di lei!!!


Fatelo sindaco dell’Universo, adesso!



Utente 3: Cmq confesso che mi turba un po’ questa immagine della ragazza che anche in un momento di relax VUOLE praticare un pom***o al proprio ragazzo. Ma siete tutte così fallofile?!? Non c’è più la tenerezza di un abbraccio o di una carezza? Senza polemica, è solo per rendermi conto...

Utente 4: Evvai!!! Stasera c’e’ il campionato !!!



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Un buon uso della pensione (potete leggere la notizia qui)

Provincia di Venezia. Controlli anti prostituzione.

I vigili urbani beccano un uomo mentre paga una prostituta dopo aver assaggiato il piatto del giorno.

Con somma sorpresa, i vigili si accorgono che l’uomo ha settant’anni. Le integerrime forze dell’ordine non si fanno intenerire dall’età dell’uomo che, probabilmente solo e abbandonato, ha finito per cercare compagnia a pagamento…

I vigili hanno informato l’arzillo (sì, in quel senso), signore che avrebbe dovuto pagare una multa di 350€.

Rendiamo la notizia un po’ interattiva e facciamo un salto alla fine della storia, vi va? La vicenda si è conclusa con l’anziano che ha ringraziato gli agenti.

Secondo voi perché?



A: Alla fine, i vigili hanno strappato la multa

B: Dopo la multa, i vigili hanno accompagnato il signore a casa e lo hanno coperto con la moglie

C: La multa era inferiore rispetto a quella che l’anziano signore aveva ricevuto pochi giorni prima in un’altra città.

D: I vigili, in via del tutto ufficiosa, hanno consigliato al signore (amante del sadomaso), il nome di una prostituta esperta nella disciplina.



La risposta esatta è la…


C!

L’anziano ha ringraziato di cuore i vigili perché, giorni prima, aveva beccato (per lo stesso motivo), una multa di 500€ nel comune di Mogliano. Il commento del nonno sarebbe stato: “Qui si paga meno e per un pensionato è un bene”. Inoltre, alla domanda sul perché, alla sua età, avesse deciso di andare con una prostituta, il focoso signore avrebbe risposto che, da pensionato, deve pur trovare il modo per passare il tempo.

Il bingo no, eh?

Troppo banale.

 Bingo!



1

Un, due, tre… sosia! (potete leggere la notizia qui)

Vi ho già parlato di sosia tempo fa, in un’altra edizione della Rassegna Stampa (qui), oltre che nella serie L'Attacco dei Sosia (qui, qui e qui). Probabilmente, conoscete già la teoria secondo cui, dato il modo in cui i geni si combinano, ognuno di noi avrebbe un certo numero di sosia sparsi per il mondo.

È tutto vero! Io ho trovato un sacco di sosia!

Ogni volta che entro in un ufficio comunale trovo dipendenti che, vista la loro smisurata voglia di lavorare, non possono che essere sosia… del vigile in mutande di Sanremo.

E vale anche per il regno animale! Ogni venerdì, mentre torno a casa dal lavoro, affamato di divano e fancazzimo e con un livello di tolleranza che nel corso della settimana è drasticamente passato da monaco zen a gerarca nazista, becco inevitabilmente per strada il sosia… di un bradipo pigro. 
Torniamo alla notizia.

Su un volo diretto da Londra a Galway (Irlanda), Neil e Robert sono comodamente seduti accanto e, con comprensibile sorpresa, si accorgono di essere l’uno il sosia dell’altro.

Non nel senso che si assomigliano vagamente, ma nel senso che sembra che qualcuno li abbia fotocopiati!

I due, dopo essersi fatti una sonora risata, hanno deciso di immortalare l’incontro con un (immancabile) selfie:



Il più divertito da tutto la vicenda è stato l’omino alle loro spalle



Il selfie diventa subito virale e, dal momento che non c’è due senza tre, spunta anche un terzo sosia.


Vi sembra una storia incredibile?

Non ho finito!

Arrivati in Irlanda, i due sosia hanno scoperto di alloggiare nello stesso albergo e, la sera stessa, si sono incontrati in un pub. I due, allora, hanno deciso di farsi una bella bevuta insieme per festeggiare questa incredibile serie di coincidenze… rivelando, così, che la somiglianza non è proprio totale:

In pratica uno è la matrioska dell’altro…



La notizia, di per sé, è divertente… ma si merita il primo posto per l’incredibile dibattito scatenato dagli utenti che, commentando la notizia, hanno dato il via ad un infervorato confronto sulla lingua italiana!

Esatto!

Un dibattito sulla lingua italiana sul web, dove la metà degli utenti è composta da bimbiminkia che abbreviano qualsiasi cosa e l’altra metà da ominidi privi di pollice opponibile che, con la scusa di andare di fretta, molestano e picchiano quotidianamente la lingua italiana!

Alino Marigliano: “Non capita a molti di trovare il proprio sosia seduto nel sedile affianco su un aereo”. “Affianco”????. Ma l’italiano non lo conosce nessuno?

Giulio Libertini: Secondo la Treccani il termine può essere usato e anche secondo l’Accademia della Crusca “affianco” è accettato come “forma rara”. Una cosa che invece la lingua italiana non contempla sono più punti interrogativi di seguito.

Andrea Iannuzzi: Mamma, volevi fa l’intellettuale, ma ti ha smerdato profondamente hahaha.

Alino Marigliano: Giulio Libertini credo tu ti sia sbagliato e anche di molto (…). “Affianco” in italiano esiste, ma non significa essere “di fianco” (…), bensì è la prima persona del verbo “affiancare” (…). I punti interrogativi li ho messi di proposito perché ero basito dall'orrore linguistico. Troppo sottile?? Andrea Iannuzzi (...) onestamente non vedo dove sarei stato “smerdato”. Credo che anche tu non sia molto pratico dell’utilizzo della lingua italiana.

Antonella Piemonte: Affianco è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo affiancare (…). La forma “affianco” per intendere “accanto a” non è grammaticalmente scorretta, tanto che viene registrata nel Dop (Dizionario di Ortografia e Pronuncia), ma è indicata come forma arcaica e rara.

Giulio Libertini: Alino Marigliano, quello nell’articolo non è un errore grammaticale, ma al massimo un arcaismo. Quanto alla punteggiatura (...) la lingua italiana prevede diversi modi per manifestare stupore o per enfatizzare le proprie affermazioni e nessuno di questi contempla l’uso di quattro punti interrogativi di seguito.

Alino Marigliano: Giulio Libertini come ho già scritto in precedenza, tirare in ballo il vocabolario, l’accademia della crusca o Dante Alighieri quando si viene colti in fallo, equivale a volersi salvare in calcio d’angolo. (…) Trovo inoltre esilarante che tu mi faccia notare il mio utilizzo dei punti interrogativi come “errore” in italiano. (…) Se prima volevi salvarti in calcio d’angolo per l’errore grammaticale, qui siamo proprio all’rrampicata sugli specchi.
Nicoletta Galante: Anche sull’inglese ho qualcosa da ridire... “Guy” non vuole proprio dire “ragazzo”, vuol dire “persona” e infatti i due sono uomini, non certo ragazzi. In inglese non c’è la ridicola abitudine di definire “ragazzo” un uomo adulto, anzi sarebbe offensivo!
Marietta Verza:  Tralasciamo “affianco”… vogliamo parlare di “sosia gemello”!?!?!? trovatemi un sosia bisnonno.
Che dire?

Siete una manica di rompiballe, ma vi voglio un mondo di bene!



È tutto per oggi, alla prossima!

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