mercoledì 25 novembre 2015

Intanto, nel mondo - Il marketing secondo Melegatti



Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog piacevole come un abbraccio… di un boa costrittore.

Strapazzami di coccole!

Inutile negarlo: anche se manca esattamente un mese, si respira già aria di Natale! Non mi riferisco solo alle temperature che sono scese all’improvviso (dalle mie parti, fino alla settimana scorsa, c’era ancora chi faceva il bagno in spiaggia).
C’è un segno inequivocabile che ha dato inizio ad un vero e proprio conto alla rovescia che raggiungerà il suo culmine a Natale, in un prorompente boato di gioia e spirito di comunione.
Cosa sarà mai?
Il senso di fratellanza che unisce tutti i popoli?
L’amore verso il prossimo che ci pervade e rende prezioso ogni istante della giornata?


No.
Le pubblicità dei panettoni e dei pandori che hanno fatto la loro angosciante comparsa già intorno alla metà di novembre.
Non so voi, ma queste pubblicità un tantino precoci mi rendono felice… come il Grinch alla vigilia di Natale (tanto per restare in tema).
Beninteso, non ho niente contro il periodo natalizio (a parte le file ai negozi ed il traffico immondo in centro), né contro i panettoni ed i pandori. Sono queste pubblicità natalizie, così anticipate da essere più vicine alla Festa dei Morti (o Commemorazione dei defunti che dir si voglia), piuttosto che al Natale, che mi turbano!
Forse perché mi ricordano le pubblicità di astucci, zainetti e quaderni che, puntualmente, iniziavano impietose (ed a ritmo martellante) già intorno al primo agosto generando, nel me bambino, un’angoscia pari a quella provocata dal malefico pagliaccio IT con i suoi fottuti palloncini!
Il risultato?
Vacanze rovinate a me, a mia madre (all’epoca insegnante che non vedeva l’ora di tornare a scuola come un panda non vede l’ora di estinguersi) e, di riflesso, a mia sorella ed a mio padre che dovevano sopportarci entrambi.
Altra cosa che mi urta del periodo natalizio è il temibile dibattito, puntuale come la chiamata di un call center appena si entra nella vasca da bagno…

Meglio il panettone o il pandoro?

Ma chi se ne sbatte! 
Post sui blog, video su YouTube, stati su Facebook, tweet su Twitter, foto su Instagram… In pratica una tigre dai denti a sciabola in calore attaccata allo scroto ad ogni Natale.
Quest’anno, c’è stato qualcuno che è riuscito a coniugare queste due personali sciagure in un’unica, scellerata, mossa di marketing.
Sapete già a cosa mi sto riferendo. E pensare che, in passato, cose simili erano già successe scatenando un puttanaio…
Molti ricorderanno lo spot di Trenitalia che, a cavallo tra il 2011 ed il 2012, piazzò una famiglia di colore in quarta classe (manco fossimo in una piantagione di cotone sudista in piena guerra di seccessione americana).


Risultato?
Una valanga di accuse di razzismo e pubblicità sparita alla velocità di un Freccia Rossa (ma con la puntualità del solito trenino regionale che trasborda di pendolari incazzati).
E cosa dire del patron della Barilla che, posseduto dallo spirito di un qualche inquisitore spagnolo, ebbe anni fa la geniale idea di dichiarare: “Non faremo pubblicità con omosessuali perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca”?
Risultato?
Molti iniziarono a comprare altre marche di pasta con conseguente marcia rettifica. Menzione d'onore, inoltre, al geniale atto di marketing (al limite dello sciacallaggio) della Findus che, da allora, iniziò a mandare in onda spot in cui un figlio omosessuale presentava il suo compagno alla famiglia. Ovviamente il tutto in maniera estremamente pacata per non correre il rischio che i fanatici religiosi smettessero di vedere in Capitan Findus la reincarnazione di Padre Pio e boicottassero i bastoncini…
Anche un non addetto ai lavori, come il sottoscritto, arriva ad intuire che forse è meglio stare alla larga da determinati argomenti.
In un periodo in cui, per pandori, panettoni ed affini, si decidono le sorti del fatturato dell’intero anno, il sig. Melegatti (o chi per lui) ha collezionato un paio di mosse di marketing da antologia.
Lungi da me accanirmi sull’edizione limitata del pandoro Melegatti:

Il noto pandoro al gusto Scanu... Brr!

Chi non vorrebbe come testimonial del proprio marchio un cantante famoso per essere uscito praticamente indenne (perdendo a stento un paio di etti), dalla temibile Isola dei Famosi che ha trasformato un sogno erotico...

...in incubo lovecraftiano

…e lo stallone italiano... 

... in un ronzino buono, a stento, per le braciole (Mi hai fatto preoccupare, Rocco! Non lo fare più!)
 
Questo è il male minore.

Anche se c'è da dire che i precedenti sono inquietanti...

Essendo nel 2015 (quasi 2016), la Melegatti ha ben deciso di potenziare la sua presenza sui social. Peccato che abbia affidato la gestione del marketing a persone dal talento paragonabile a quello di un branco di macachi lobotomizzati ed idrofobi.
Forse sto esagerando?
Mah, fate un po’ voi… gli slogan e gli aforismi che infestano la pagina Facebook della Melegatti non solo sono vari ed originali come i film di Steven Seagal, ma sembrano usciti da un numero di Cioè (versione speciale per lettrici con deficit di attenzione).
Qualche esempio:

Non potevano mancare i gatti pucciosi che ammorbano il web

Questa è così sdolcinata che, solo a postarla, ho corso il rischio di andare in crisi iperglicemica

Questa era vecchia quando andavo alle medie (e complimenti per il font illegibile)

Questa è del cretaceo ed è così scema che ha causato l’estinzione (per suicidio) dei dinosauri

Che dire? Un umorismo degno delle temibili freddure del Cucciolone! Non so voi, ma ho letto cose più ispirate nei cessi degli autogrill…
In un modo o nell’altro, si arriva alla ben nota perla che tanto ha turbato l’opinione pubblica.

Hanno fatto la cazzata, d’accordo… ma sapete che, rileggendo gli aforismi precedenti, questo non è neanche il peggiore? Qui, almeno, hanno fatto la rima!

Ma come vi viene in mente di pubblicare uno slogan come questo (non che gli altri siano meglio, per carità…)?
È la mossa di marketing natalizia più kamikaze che abbia mai visto!
Tanto valeva prendere in ostaggio Babbo Natale, sodomizzarlo e farlo fuori in mondovisione!
Per distogliere l’attenzione, in Melegatti possono solo sperare che la Filtrofiore Bonomelli scelga come nuovo volto simbolo della camomilla Freddy Krueger …

Sogni d’oro

… O che l’Accademia della Crusca scelga come testimonial Lapo Elkann e Luca Giurato!

Ma la crusca è quella che facci fare tanta plon plon?

Come spesso accade, però, per giustificarsi della boiata fatta si rischia di peggiorare la propria situazione… e, sorpresa, è proprio quello che è accaduto!


Ma come? Volete farmi credere che una gloriosa azienda che ha ben 121 anni (arteriosclerosi?) e che fattura uno sproposito, affida la gestione della comunicazione sui social ad un’agenzia esterna che pubblica contenuti senza autorizzazioni?
Momento, momento… volete dire che tutte le altre stronzate che ho elencato prima sono state attentamente analizzate da una commissione competente e valutate positivamente?
Ma, come si dice, al peggio non c’è mai fine.
Ad un certo punto, sulla pagina Facebook della Melegatti sono comparsi i sentiti e genuini (come una banconota da 3€) complimenti di un tale Giorgio Serafini che si dice soddisfatto dell’umiltà dimostrata dalla Melegatti nel riconoscere il proprio errore:
E chi sarà mai Giorgio Serafini? 
Un affezionato cliente?

 No, il direttore commerciale e del marketing di Melegatti!

Ma no! 
Come i ristoratori sfigati su TripAdvisor che, sepolti da valanghe di critiche distruttive, scrivono una recensione positiva del proprio locale (come vi ho raccontato qui)! 
Superfluo dire che il commento in questione è stato in seguito cancellato…
Ma adesso basta accanirsi! Suvvia, è quasi Natale! Tanto, ormai, l'abbiamo appurato che la polvere bianca venduta con i pandori non è propriamente zucchero a velo!
C’è da dire che da tutta questa vicenda è nato qualcosa di buono: in un periodo in cui trovare lavoro è un’impresa ardua, probabilmente alla Melegatti si saranno liberati un paio di posti di addetti al social media marketing! Infatti, scrivendo nella barra di ricerca di Google la parola "Melegatti", tra i primi risultati suggeriti c'è "Lavora con noi"...
Fatevi sotto!
Mmm… quasi quasi mi propongo anch’io!

 
Cit. Flavio Oreglio

Cit. Una scritta su un muro del palazzetto dello sport della mia città che mi turbava da piccolo...



È tutto per oggi, alla prossima!

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